eBook, questo sconosciuto

(Spoiler. Incrocio fra informatica e cultura, non ha nulla di misterioso: è solo un libro senza carta né inchiostro. Con molti vantaggi in più.)

Ogni volta che qualcuno dice «Ah, il profumo della carta…», un albero muore

28 settembre 2014, by Luigi Manglaviti

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L’eBook, recente creatura nata dall’incrocio fra mondo informatico e cultura, malgrado la diffidenza dei lettori europei non ha in realtà nulla di misterioso: è semplicemente un libro che fa a meno della carta e dell’inchiostro.
Il termine deriva dalla contrazione delle parole inglesi electronic e book, e viene utilizzato per indicare la versione “digitale” di una qualsiasi pubblicazione. Il termine lettura riferito a un libro elettronico è peraltro riduttivo, giacché le funzioni di un eBook possono andare ben al di là della semplice lettura del solo testo. L’eBook non si limita a presentare la sostanza del documento cartaceo ma cerca anche di replicarne la forma, in modo da rendere la lettura il più possibile simile a quella che si avrebbe sfogliando le pagine di un libro. Da ciò deriva che tutte le azioni che in un normale libro cartaceo sono immediate e scontate, come per esempio lo scorrere le pagine o l’inserimento di un segnalibro, emulate dal software del dispositivo di lettura.
L’unica cosa che l’eBook non potrà mai replicare è il volume (e relativo peso) di un libro. Ci sono libri larghi e sottili come quaderni, o stretti ma “cicciotti”, hardcover, tascabili, pregiati… l’eBook, per la sua immaterialità, invece assume sempre il corpo del device che lo ospita: un Tolstoj o un Bukowski o una Agata Christie avranno tutti peso e volume di un Kindle, di un iPad o di quant’altro. Ma è un falso problema: proprio come avviene nella vita di relazione, un’opera non andrebbe valutata come si fa per la bellezza delle persone, «l’esteriorità non conta, è bello dentro»?

Il libro elettronico, nell’imitare quello cartaceo, approfitta ovviamente dei vantaggi offerti dalla sua natura digitale, che risiedono principalmente nelle possibilità di essere un ipertesto e inglobare elementi multimediali, e nella possibilità di utilizzare dizionari o vocabolari contestuali.

La comodità, semplicità d’uso ed ergonomicità degli ultimi dispositivi di lettura in commercio (in particolare quelli con schermo e-ink) rendono il mercato degli eBook sufficientemente maturo per modificare gli assetti dell’editoria classica.

Dopo i primi incerti passi della “creatura eBook” attraverso una miriade di formati di file e lettori hardware, gli standard si vanno finalmente sublimando
, almeno per quanto riguarda i formati software, concentrandosi su tre tipi: PDF, EPUB e MOBI.
In base alle piattaforme, questi sono gli attuali stati dell’arte della lettura:

Su pc Windows e Macintosh: formati “.pdf” e “.epub”, con DRM (Digital Rights Management) Adobe Digital Edition per la protezione dalla pirateria e la gestione dei diritti. Formati “.mobi” di Amazon con l’applicazione software Kindle.
Su reader Amazon Kindle™: formato “.mobi” (mobipocket).
Su iPhone™ e iPad™: formati “.epub” e “.pdf”, con le iApp “Stanza”, “GoodReader” (capace di rendere ‘liquido’ anche il pdf) oppure “iBooks”. Formati “.mobi” di Amazon con l’applicazione software Kindle.
Su Kobo™: tutti i formati (“.pdf”, “.epub” e “.mobi”), anche con DRM.
Su Cybook™: formato “.mobi” (mobipocket) con firmware 1.5 o precedente, formato “.epub” con firmware 2.0.
Su iRex iLiad™: formati “.pdf” (consigliato) e “.mobi” (mobipocket); su iRex DR800™ e DR1000™: formati “.pdf”, “.epub” (nuovo firmware 2010) e “.mobi” (firmware precedente).
Altri e-reader: di norma formato “.mobi” e “.epub” a seconda delle specifiche. 

Caratteristiche dei formati

EPUB: ePub è un insieme di regole che consente la realizzazione di pubblicazioni digitali leggibili su computer, su palmari, su smartphone e su “reader” (lettori digitali) di eBook, di qualsiasi tipo. Il formato ePub è “open source”, cioè sia libero da qualsiasi diritto per la produzione di eBook, sia pubblicamente noto in tutti i suoi dettagli. È stato elaborato e viene determinato nei sui dettagli tecnici e nella sua evoluzione, dall’International Digital Publishing Forum (IDPF, www.idpf.org), organizzazione no-profit fondata da alcuni produttori di eBook e di eBook-reader per sviluppare uno standard per la creazione e la lettura degli eBook nel modo più universale possibile.

L’eBook in questo formato appare come un singolo file con estensione “.epub”: in realtà esso è un archivio compresso in formato “.zip” ed è composto da una serie di files e cartelle con determinate caratteristiche. Alcuni files servono per la descrizione del contenuto del libro (elenco dei files, struttura dell’eBook, titolo, autore, etc), altri sono il vero e proprio contenuto dell’eBook, cioè il testo.
I file di descrizione utilizzano il linguaggio Xml, mentre i file di contenuto utilizzano un sottoinsieme del linguaggio XHtml, entrambi formati tipici del web. Il testo del libro viene formattato utilizzando le codifiche Css (gli “stili”: capitolo, testo, nota, etc). Si tratta anche in questo caso di linguaggi “open source”, cioè liberi di diritti di utilizzazione e il cui codice è totalmente conosciuto.
Il vantaggio principale di ePub, sia per chi scrive che per chi produce e per chi legge, è dunque quello di trovarsi davanti un formato aperto e pubblico, non legato a costruttori di reader o editori specifici di eBook. È utilizzabile liberamente da chiunque, senza alcuna formalità e permessi. Inoltre consente il controllo completo del testo e di come appare al lettore attraverso gli stili Css modificabili a piacere. Lo svantaggio è nel sistema di protezione antipirateria, ancora non affinato (e difficilmente affinabile in futuro) e dipendente da sistemi macchinosi come il DRM di Adobe.

DRM (Digital Rights Management) per EPUB e PDF: non è un formato di lettura ma un sistema di protezione; consente la gestione dei diritti digitali attraverso la protezione dalla copia dell’eBook o la limitazione del numero di dispositivi con il quale si può leggere l’eBook acquistato. Quello prodotto da Adobe, l’unico finora funzionante sugli ePub, richiede la presenza di Adobe Digital Editions sul computer. È possibile scaricarlo gratuitamente all’indirizzo adobe.com/solutions/ebook/digital-editions.html  È necessario inoltre registrarsi sul sito Adobe.it per ottenere un account “Adobe ID”. Prima di acquistare un prodotto protetto da DRM, bisogna autorizzare il Pc o il reader inserendo su Adobe Digital Editions le credenziali ottenute dalla registrazione. In questo modo è possibile abilitare altri dispositivi alla lettura degli eBook protetti. (Come si vede, non siamo ancora a un procedimento esattamente comodo e lineare per il lettore.)

MOBI: è uno dei formati più utilizzati per eBook, e il cui standard appartiene alla Mobipocket. Amazon ha basato la tecnologia dei suoi eBooks, leggibili sul Kindle™, su questo formato, creando un DRM ad hoc per il Kindle™. Il software per realizzare i “.mobi” può essere scaricato gratuitamente dal sito Mobipocket, ma il codice non è pubblico. Anche il codice degli eBook non è modificabile.

PDF: il famosissimo Portable Document Format, comunemente abbreviato in “pdf”, è un formato di file basato su un linguaggio di descrizione di pagina sviluppato da Adobe Systems nel 1993 per rappresentare documenti in modo indipendente dall’hardware e dal software utilizzati per generarli o per visualizzarli. Affermatosi in ambiente grafico e nel business, è stato il naturale sbocco nella produzione degli eBooks, anche perché facilmente proteggibile con password. Per leggere un eBook in “.pdf” è sufficiente la presenza del software gratuito Adobe Reader, normalmente già installato su gran parte dei computer e dei dispositivi mobili, ma sono disponibili anche migliaia di app che gestiscono sufficientemente bene il formato.

Creare un eBook in “.pdf” è facile e rapido, a partire da qualsiasi programma di elaborazione di testi: è ottimo proprio perché consente il controllo perfetto di qualsiasi elemento nella pagina — testo, immagini, elementi grafici, tabelle, testatine, piè di pagina, numerazione —, rendendolo perfettamente su un monitor. Di contro, mentre la perfetta corrispondenza è un vantaggio su monitor ampi come quelli di un pc, la lettura su net-book, smartphone, tablet ma soprattutto eBook-reader è molto scomoda, fino a rasentare l’illeggibilità. Il testo, infatti, non si “presta al contenitore”: il flusso del testo cioè non si adatta in base allo schermo, assumendo un’impaginazione diversa, e per poter leggere è necessario scorrere sia orizzontalmente che verticalmente la pagina, quasi come si trattasse di un’immagine.
Molti reader consentono di girare lo schermo in modalità “portrait” (in orizzontale anziché in verticale), ma anche così di un pdf è possibile visualizzare solamente metà pagina per volta; inoltre non si possono aumentare o ridurre le dimensioni dei caratteri, come invece si fa con ePub e Mobi. Ciò rende molto poco pratica la fruizione di un eBook in “.pdf” su un reader, su un tablet o su uno smartphone, a meno che non si possieda un’applicazione come “GoodReader”, che interpreta e rende “liquido” il testo (solo il testo, non tutto il resto: foto, tabelle, etc), in modo da farlo adattare allo schermo.

Il futuro

Chiariamo definitivamente un equivoco che circola da troppo tempo: il libro di carta non scomparirà mai. Si conserverà una sua nicchia.
Però l’eBook presenta troppi vantaggi per pensare che non possa affermarsi come lo standard. Del resto, anche quando apparve l’mp3 si disse che per la musica «non era la stessa cosa»: e oggi invece ci portiamo TUTTA la nostra discoteca personale in un aggeggio grande quanto un pacchetto di sigarette.
«Questi libri elettronici sono oggetti interessanti, che offrono infinite possibilità. Per esempio, di carta un libro di un milione di pagine non lo puoi mica fare. Le pagine degli eBook, poi, sono fatte di… carta ricaricabile» (battuta di Luigi Manglaviti su Facebook).

Scherzi a parte, il futuro dei libri è già presente. Senza carta. Aggiornabili. Collegabili al web o ad altri contenuti (stiamo leggendo di “termodinamica” o di Platone su un thriller?, mettiamo un segnalibro e ci cerchiamo le leggi sulla termodinamica su Wikipedia o il libro citato di Platone sul web — o sempre sul lettore digitale, perché guardacaso quel libro ce l’abbiamo dietro —, quindi continuiamo la lettura del thriller). Distribuibili in pochi istanti, anche a un cliente su un’isola deserta o in cima a un monte.

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Eppoi gli eBook sono quanto di più ecologico esista: per produrli non si abbattono alberi, mentre per un singolo volume cartaceo di 240 pagine con una tiratura di 500 copie ci vuole l’equivalente di 70 pioppi, 440mila litri d’acqua e 7.600 kWh di energia elettrica (che diventano 1.800 litri d’acqua, 2.700 kWh e zero alberi uccisi in caso di carta riciclata: purtroppo però il riciclo non è infinito, e una carta riciclata è già quasi inutilizzabile per un secondo riciclo, senza contare il cloro a quintali che bisogna usare per sbiancare la cellulosa…). Troppo complicato da calcolare? Si può provare a fare i propri calcoli partendo da due parametri certi: 1 risma di carta per fotocopiatore = 6% di un albero e 5,4 kg di CO2 in atmosfera; 3 fogli di carta A4 di quella stessa risma consumano 1 litro di acqua. Comunque la si metta, per la Natura è un disastro.

Per un autore, gli eBook sono il massimo: zero spese tipografiche, zero spese di spedizione, possibilità di inserire filmati e animazioni, possibilità di aggiornare il testo; l’unico problema è dove mettere una eventuale dedica… Per il lettore saranno il massimo a breve, quando la tecnologia “e-ink” sarà affinata del tutto: readers come Kindle™ e Kobo™ offrono già oggi un’esperienza distesa, rilassata, che non fa male agli occhi — manca solo di poter piegare l’aggeggio —; al contrario, altri apparati di lettura soffrono ancora di problemi ergonomici che frenano la diffusione degli eBook (qui in basso si può apprezzare la differenza fra la fruizione su Kindle™ — peraltro un vecchio modello — dotato di e-ink e schermo antiriflesso, e un normale tablet con schermo lcd).

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Il futuro a medio termine dovrebbe vedere sempre meno editori, librerie, tipografie, magazzini ricolmi di volumi, e sempre più libri che stanno “tutti insieme” in una tasca, dentro un lettore digitale. L’equivalente della odierna musica dentro un iPod o un iPhone.
L’affermazione definitiva dell’eBook come standard della lettura al posto dell’odierno libro cartaceo (ma anche dei giornali), tuttavia, si avrà quando il reader avrà raggiunto la stessa resa di un supporto di carta, sia in termini di fruizione che di ergonomia.

affermazione definitiva

(Ecco i primi seri passi tecnologici verso la “flessibilità”: marzo 2012novembre 2012gennaio 2013)

Ovviamente il libro “fisico”, per sfortuna degli alberi, non sparirà del tutto. Ma si stamperà sempre di meno. Sarà un lusso. Invece gli “intermediari”, che ricaricano di costi la filiera che va dall’autore al lettore, sono per fortuna destinati a sparire. A meno che non si riconvertano: perché il futuro degli editori e delle librerie (anche quelle online) è nella capacità di diventare “aggregatori di contenuti” al posto di “commercianti”. Saranno dei FILTRI. Quelli che si sapranno trasformare nei “Google” della situazione, offrendo capacità di analisi e affidabilità-autorevolezza nel suggerire i migliori titoli per la lettura, allora sopravviveranno. Perché il “mercato della lettura”, come lo conosciamo oggi (editori-mercanti che non curano più la qualità, agenti, centri stampa, centri di stoccaggio, corrieri, magazzini, librai demotivati), sparirà dalla circolazione.
L’arte seriale, ossia quella dove un’opera viene riprodotta in più copie — come nella Musica, nella Letteratura e nel Cinema —, sarà “one-to-one” (dall’autore al fruitore, senza nessuno in mezzo) e incorporea (niente più supporti fisici quali vinili, cd, libri, videocassette, etc). Esattamente ciò che avviene per gli autori presenti su questo sito.

UNDICI ARGOMENTI PER UNA SUPERIORITÀ MANIFESTA

Oltre alla questione ecologica, ci sono almeno altri 11 motivi incontrovertibili in base ai quali l’ebook è superiore al libro cartaceo

La carta «profuma», è vero. E può avere una consistenza piacevole al tatto che nessun libro elettronico ha. Ma è anche vero che ingiallisce, occupa spazio, attira polvere. E senza buttarla in caciara sull’ecosostenibilità di un milione di ristampe del “Signore degli anelli”, ci sono almeno 11 ragioni per cui gli ebook a rigor di logica (e a parità di contenuto) offrono più vantaggi rispetto ai libri cartacei.

1. Li ottieni più facilmente. Vuoi un libro? Basta collegarti a una libreria online per acquistarlo in versione ebook, in pochi clic, ovunque ti trovi: e in pochi secondi ce l’hai fra le mani. Se sei iscritto a una biblioteca italiana, un ebook puoi anche averlo gratis, in prestito per 14 giorni, senza doverlo ritirare e restituire di persona, grazie al prestito digitale online. E poi ci sono gli estratti: Amazon, per esempio, ti permette di leggere le prime pagine di un libro senza doverlo acquistare.

2. Gli ebook costano meno. Basta farti un giro in libreria per scoprirlo: i libri in versione digitale costano almeno un terzo in meno della versione cartacea — quando non la metà.

3. Sono impaginati meglio. Ammettilo: quante volte hai preso in mano un libro e l’hai posato appena ti sei accorto che il modo in cui era stampato non ti piaceva? La tipografia è un’arte, ma non tutti gli editori sono attrezzati per pubblicare libri graficamente belli e ben impaginati. Con gli ebook il problema non si pone: se un font o l’impaginazione di una pagina non ti piacciono li cambi (con un clic).

4. Si leggono meglio. Caratteri grandi o piccoli: lo stabilisci tu. E, se per raggiunti limiti di età, sei entrato nel tunnel senza uscita degli occhiali “per leggere”, non sai quanto ti farà comodo la possibilità di aumentare a piacimento le dimensioni dei caratteri.

5. Aiutano gli ipovedenti. Gli individui con problemi di vista o disturbi di lettura come la dislessia possono beneficiare di più dagli ebook perché forniscono una serie di opzioni per modificare la dimensione del testo e la spaziatura delle linee. Uno studio del 2013, pubblicato sulla rivista PLoS ONE, ha osservato la comprensione della lettura e la velocità di 103 studenti delle scuole superiori con dislessia. Risultato: le persone con dislessia sugli ebook leggevano in modo più efficace, e con maggiore facilità, rispetto ai libri di carta. «A fare la differenza – hanno spiegato gli autori dello studio – è la capacità del dispositivo di visualizzare righe di testo anche estremamente brevi (circa due o tre parole per riga), così come la sua capacità di inserire spazio tra le parole. Ciò immediatamente migliora la lettura».

6. Non occupano spazio. E se abiti in un mono-bilocale e hai il pallino dei libri, il problema non è di poco conto. Un ebook reader come Kindle può contenere migliaia di libri, sempre a disposizione sul comodino (o in borsa, o in tasca).

7. Sono più pratici. Non hai bisogno di mettere segnalibri, non ti piangerà il cuore a sottolineare una citazione, non farai nessuno sforzo per leggere nella curvatura delle pagine. E non dovrai scervellarti per capire che vuol dire butirroso, o proditorio: basta un clic deciso sulla parola per ottenere la definizione del dizionario (anche in altre lingue).

8. Puoi leggerli ovunque. Gli ebook sono più leggeri dei libri in brossura, e quelli di ultima generazione con lo schermo touch si sfogliano con una mano sola. Il Kobo Aura H2O e il Tolino Vision 3 HD puoi perfino portarteli in acqua, visto che sono impermeabili. E a letto, grazie ai nuovi schermi con sensori per la luce, puoi leggere senza disturbare chi ti dorme accanto.

9. Gli ebook ci sono sempre. Quando Google presentò il suo progetto GoogleBooks, che prevedeva la digitalizzazione di milioni di libri, fioccarono le polemiche sulla morte del libro. I responsabili risposero che tra i vari pregi del libro digitale c’era la possibilità di rivedere libri introvabili, perché ristamparli all’editore non conveniva. Non riguarda i soli autori di nicchia ma anche i grandi della letteratura e della poesia di cui alcuni volumi sono tutt’oggi introvabili. L’ebook dunque è l’unica, vera àncora di salvezza per i vecchi libri che non hanno un mercato.

10. In viaggio non c’è paragone. Grazie alle app che si sincronizzano automaticamente, puoi cominciare la lettura sull’ebook reader, proseguirla sullo smartphone mentre sei in metrò e terminarla sul tablet o sul pc, senza mai perdere il segno. Gli ebook reader inoltre non occupano spazio in valigia e, non avendo lo schermo retroilluminato, la batteria non ti abbandona tanto facilmente — in barba ai tanti detrattori che prendono in giro gli ebook nelle vignette dove si vede un reader spento accanto a un libro di carta.

11. I reader elettronici non contengono solo libri: anche mappe, articoli, documenti, dizionari, carte d’imbarco… Ci avevi mai pensato?

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…E UN ARGOMENTO PESANTE PER UNA INFERIORITÀ FUNESTA

In un’epoca in cui l’affarismo domina i nostri governi e scrive le nostre leggi, ogni progresso tecnologico offre occasione d’imporre al pubblico nuove restrizioni. Tecnologie che avrebbero potuto darci più potere sono invece usate per metterci in catene.

Google e Microsoft hanno chiuso i rispettivi ebook store con la conseguente cessazione del servizio ebooks, nel caso di Microsoft riconoscendo un rimborso agli acquirenti che non potranno più accedere ai libri da loro acquistati. In entrambi i casi, chi ha pagato per avere un libro se lo è visto sottrarre senza possibilità di riaverlo né di reclamare. La vicenda evidenzia ancora una volta l’assenza di tutele per gli utenti nel mondo digitale.
Nel caso dei libri “fisici”, infatti, i vantaggi sugli equivalenti digitali sono i seguenti:
– i libri stampati si possono comprare anonimamente in contanti e, quindi, se ne è proprietari;
– non ci è richiesto di firmare una licenza che ne restringe l’uso;
– il loro formato è noto e per leggerli non occorrono tecnologie proprietarie;
– si possono dare, prestare o vendere ad altri;
– nessuno ha il potere di distruggere un libro di qualcuno.

Nel caso dell’esempio abbastanza tipico di ebook commercializzato da Amazon:
– Amazon ci richiede di identificarci per ottenerne uno;
– In alcuni Paesi, USA compresi, Amazon afferma che l’utente non può esserne proprietario;
– Amazon pretende che l’utente accetti una licenza restrittiva sull’uso degli ebooks;
– Il loro formato è segreto, e solo programmi proprietari che limitano l’utente riescono a leggerli;
– Per alcuni libri è concesso un surrogato di prestito, per un periodo limitato, ma solo indicando per nome un altro utente del medesimo sistema. Non si possono né regalare né vendere;
– Amazon può cancellarli da remoto tramite una backdoor. (L’ha usata nel 2009 per cancellare migliaia di copie di 1984 di George Orwell.)

Ciascuna di simili (viol)azioni rende gli ebooks un passo indietro rispetto ai libri stampati. I venditori di ebooks affermano che la negazione delle nostre libertà tradizionali è necessaria per continuare a remunerare gli autori. Ma il copyright attuale sostiene queste aziende con generosità, e la maggioranza degli autori con avarizia. Dobbiamo trovare il modo di sostenere gli autori in altri modi che non impongano di ridurre la libertà, e magari anche modi per rendere legale la condivisione.
Per esempio con innovazioni di questo tipo:
• distribuire fondi fiscali agli autori sulla base della radice cubica della loro popolarità;
• progettare riproduttori in grado di inviare agli autori pagamenti volontari anonimi.

Gli ebooks non intaccano necessariamente la nostra libertà: ma la intaccheranno se a decidere saranno sempre e solo le aziende e in special modo le multinazionali.